Nel corso della riunione del Consiglio di Sorveglianza SIAE del 30 settembre 2014, i nostri rappresentanti Angrisano Alessandro e Roby Bonizzoni, hanno depositato un documento intitolato “Apertura mercato dei diritti d’autore: analisi, conseguenze e riflessioni”.
In questo testo si richiama l’attenzione di tutti gli organi sociali della SIAE in merito ai primi effetti che la recente Direttiva 26/2014/UE sta producendo in Italia e, in particolar modo, a SIAE. Uno degli aspetti più rilevanti è rappresentato dalle conseguenze derivanti dall’attività di collecting di altre società che, nel presentarsi come “alternative alla SIAE”, trovano terreno fertile in quella parte di operatori del settore che, evidentemente, non sono soddisfatti dell’operato di SIAE soprattutto in riferimento a quote sociali, ripartizioni analitiche, tempistica di ripartizione, informatizzazione dei processi chiave (permessi, borderò e gestione associati) e, non ultimo, semplificazione delle tariffe per gli eventi live.
Nel documento si è voluto far presente che gli argomenti che si propongono in contrapposizione a SIAE non sono del tutto privi di fondamento, auspicando quindi che si possano ripensare alcune politiche della SIAE, spostando maggiore attenzione e risorse su alcuni settori che sono strategici sia per l’efficienza che per l’immagine.
Di seguito i vari punti sui quali l’ACEP ha inteso richiamare l’attenzione.
QUOTE SOCIALI:
Dal 2012 le quote per l’associazione sono aumentate di circa il 70% e quelle per il mandato sono diminuite di circa il 50% (con la sola esclusione del diritto al voto). La scarsa pubblicità del rapporto di mandato ha prodotto la cancellazione di migliaia di associati.
Tra i tanti Autori che non riescono a coprire la quota di associazione di 152 euro vi sono tanti giovani alle prime produzioni, ma anche diversi autori anziani (addirittura ex-soci) i cui brani non sono più utilizzati. A tale proposito aggiungiamo che l’esenzione per gli ultra-ottantenni non è automatica ma deve essere appositamente richiesta e che gli stessi autori anziani, che per motivi di incasso si vedono costretti a passare al mandato, non potranno più usufruire delle principali prestazioni del Fondo di solidarietà.
L’annoso argomento delle quote sociali oggi è diventato uno dei principali motivi di astio e di negativa considerazione fra i giovani autori e non solo. Forse sarebbe il caso di rivedere la politica di questo settore, “plasmandola” a seconda delle fattispecie e rivedendo alcune regole, anche in vista dell’apertura del mercato.
DIGITALIZZAZIONE:
Dobbiamo prendere atto che SIAE oggi è una delle società di collecting meno digitali nel panorama europeo. Il borderò elettronico è stato annunciato dai commissari all’interno del bilancio consuntivo 2011 e integrato fra gli obiettivi del piano strategico 2013-2015 ma in ritardo nella sua attuazione. Eppure la sua introduzione porterebbe, fra gli altri benefici, anche un risparmio di oltre 5 mln l’anno fra costi di acquisizione e di gestione, il che dovrebbe bastare a far mettere questo obiettivo fra i primi assoluti della SIAE.
Altrettanto importante il fatto che, come testualmente riportato nel citato bilancio 2011, il borderò on-line presenterà “maggiore facilità nell’individuazione dell’utilizzo non conforme” potendo quindi restituire report più affidabili e verificabili del cartaceo ormai obsoleto, a tutto vantaggio di ripartizioni più trasparenti ed analitiche e rendendo possibile finanche anticipare le liquidazioni semestrali, nell’ottica della recente direttiva europea.
Ulteriori attenzioni vanno indirizzate nel sistema di rilascio dei permessi on-line (ancora molto problematico e quindi poco diffuso) e nella “nuova” prassi prevista per la richiesta delle licenze DRM che, in mancanza di un software dedicato, rende ancora necessario compilare a mano tutti i modelli, scansionarli e inviarli tramite pesanti mail che spesso creano problemi e ritardi.
Necessario anche l’implementazione del sistema di deposito on-line dei brani (anche solo di pre-deposito) nell’intento di scongiurare problemi di omonimia (da non confondere con i titoli confusori) che spesso vengono notificati agli aventi diritto a distanza di molti mesi dal deposito, a volte con i brani già pubblicati.
In ultimo, ma non certo per importanza, la necessità di un nuovo sito ufficiale della SIAE, in veste molto più moderna, interattiva e soprattutto “friendly” di quella attuale, con una maggiore attenzione al sistema di comunicazione, con particolare riferimento ai social network.
TARIFFE:
Anche nel settore delle tariffe si dovrebbe, entro pochi mesi, effettuare una semplificazione, modificando quelle che obiettivamente risultano molto esose rispetto all’evento e che diventano troppo spesso un elemento ostativo all’uso della musica live, facendo quindi identificare la SIAE come un “nemico” dei musicisti e dei trattenimenti musicali.
CONCLUSIONI:
Tutto quanto premesso, restiamo pienamente convinti che solo una grande società come la SIAE può davvero proteggere il principio stesso del diritto d’autore e quanto fatto dal Presidente Paoli in questi ultimi mesi lo testimonia in maniera inequivocabile.
Crediamo però che oggi, a quasi 4 anni dall’inizio del commissariamento e a quasi 2 della nuova governance, sia arrivato il momento di dare agli associati (e a tutti gli utenti) una SIAE tecnologica, efficiente, con un immagine migliore e soprattutto vicina a TUTTI i suoi associati.
Non è possibile aspettare ancora a lungo per progetti già in cantiere da oltre 3 anni e per altri che rappresentano oggi delle vere emergenze. Bisogna mettere in atto ogni sforzo in questa direzione, concentrandosi di più sul “core business” e meno sulle attività collaterali.
Solo se la base associativa resterà compatta al fianco della SIAE, sarà più facile per tutti continuare ad avere un monopolio di fatto e garantire un futuro anche ai giovani professionisti che hanno il coraggio di provare a vivere di arte. Altrettanto fondamentale nei prossimi mesi sarà l’atteggiamento della SIAE nei confronti degli ex-soci e del dramma che molti di essi stanno vivendo con l’improvvisa abolizione dell’assegno di professionalità, regolarmente acquisito secondo i dettami dell’allora regolamentazione di associazione.
Al contrario, in mancanza di queste tempestive riforme, tantissimi giovani autori (ma non solo) migreranno nelle altre collecting che mano mano si costituiranno e che, naturalmente, attueranno una concorrenza che porterà ad un eccessivo abbattimento delle tariffe con la conseguente flessione dell’attuale incasso dal territorio che danneggerà tutti: big, giovani e meno giovani.
Vogliamo rivolgere queste nostre riflessioni e questo nostro appello a tutti gli organi sociali della SIAE, affinché si agisca bene, uniti, ma soprattutto presto, tenuto conto che viviamo in un mondo in continua evoluzione e che solo una società snella e veloce nelle scelte strategiche potrà resistere e migliorare il suo storico valore in vista della prossima apertura del mercato della gestione del diritto d’autore.
Alessandro Angrisano (Presidente ACEP, Consigliere di Sorveglianza SIAE)
Roby Bonizzoni (Segretario ACEP, Consigliere di Sorveglianza SIAE)