La nuova ordinanza di ripartizione della sezione musica per l’anno 2013 è stata approvata dal Commissario straordinario il 28 febbraio 2013 e pubblicata nel bollettino sociale il 6 aprile 2013 e con efficacia a partire dal 1° gennaio 2013. Nella premessa dell’ordinanza si legge che il testo introduce delle “innovazioni” ma, andando avanti con la lettura, si capisce chiaramente che si tratta invece di un vero e proprio stravolgimento per la classe I – ballo.
Vengono infatti esclusi dalla ripartizione analitica tutti i trattenimenti privati, incluse inaugurazioni, meeting aziendali e circoli privati.
In particolare, gli incassi relativi ai trattenimenti privati di ballo con musica dal vivo saranno ripartiti con le seguenti modalità:
a) 40% alle composizioni elencate nei programmi ricostituiti sulla base dei risultati degli accertamenti che non hanno evidenziato irregolarità di programmazione ovvero hanno evidenziato irregolarità inferiori al 20% delle opere complessivamente programmate;
b) 30% alle composizioni elencate nei programmi ricostituiti sulla base dei risultati degli accertamenti che hanno evidenziato irregolarità di programmazione in misura superiore o pari al 20% delle opere complessivamente programmate;
c) 30% alla Ripartizione Supplementare di Classe I Ballo;
Per tutti gli altri dettagli, rimandiamo all’integrale lettura della nuova ordinanza di ripartizione 2013 della sez. musica, scaricabile dal sito SIAE, nella sezione bollettino sociale.
Sappiamo che questo drastico provvedimento è stato preso per rimediare al fenomeno della “falsa programmazione” che, in alcune zone d’Italia, avrebbe raggiunto un’incidenza rilevante. A riguardo però, proprio riconoscendo la necessità di fare ogni sforzo per assicurare la veridicità delle operazioni di ripartizione, crediamo che questa “innovazione”, così come concepita, finirà per colpire anche chi ha sempre lavorato onestamente. È come se l’INPS, accortasi di una certa quantità di false pensioni fruite, decidesse di toglierle a tutti per colpire chi bara.
La corretta ripartizione dei proventi non può e non deve essere compromessa né da illeciti comportamenti da parte di operatori in malafede né, tuttavia, da sistemi di ripartizione che rischiano di non essere realmente rappresentativi dei vari repertori utilizzati.
A differenza infatti del settore del pianobar (cosiddetto “concertino”), dove il repertorio è grossomodo lo stesso per tutto il territorio nazionale, nei trattenimenti privati si fa
larghissimo uso di repertorio caratteristico locale legato alle tradizioni popolari di un territorio e che non si troverà, se non in minima parte, nei trattenimenti pubblici. Si pensi, per esempio, al fenomeno musicale delle pizziche e delle tarante nella Puglia e nel sud, al liscio romagnolo “classico” molto usato nei circoli privati del centro nord, oppure alla musica neo-melodica in Campania e nel basso Lazio, ma lo stesso concetto vale per ogni Regione d’Italia.
Noi siamo convinti che soltanto un uso massiccio della tecnologia possa centrare il duplice obiettivo di escludere dalla ripartizione chi bara e non danneggiare chi lavora in modo corretto. Un primo passo potrà essere fatto dall’impiego del “borderò elettronico”, peraltro già in studio, il quale con l’ausilio di specifici algoritmi, nonché di limitazioni soggettive, potrà, in tempo reale, restituire un fedele report del repertorio utilizzato.
A riguardo stiamo studiando delle proposte che sottoporremo alla coalizione di maggioranza nella speranza di poter condividere un percorso che porti ad una ripartizione finalmente efficace, trasparente e tecnologicamente avanzata. Ne beneficeranno tutti anche in termini di costi di acquisizione dati e, soprattutto, di tempi di ripartizione.
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