Egregio Maestro Gianluigi Rondi
Commissario Straordinario SIAE – Società italiana autori ed editori
e.p.c.
Egregio Prof. Avv. Mario Stella Richter
Sub–Commissario Straordinario SIAE – Società italiana autori ed editori
Egregio Avv. Luca Scordino
Sub–Commissario Straordinario SIAE – Società italiana autori ed editori
Egregio Dr. Gaetano Blandini
Direttore Generale SIAE–Società italiana autori ed editori
Oggetto: Richiesta di proroga dell’assemblea per l’elezione del Consiglio di Sorveglianza
Caro Maestro,
siamo convinti di non dover spiegare a Lei l’importanza dell’arte e della cultura né la centralità che esse hanno nella vita del Paese e, in modo particolare, in quella di chi come noi – artisti, musicisti, autori, cantautori ed editori – ha scelto per passione e con convinzione di dedicare la propria vita e tutte le proprie energie a produrne e diffonderne.
E’ proprio tale convinzione che ci ha fatto apparire inverosimile che Lei abbia apposto la Sua firma in calce ad uno Statuto della SIAE che ne ridisegna radicalmente volto e missione, consegnando una Società che abbiamo sempre sentito nostra – e di ogni altro autore ed editore italiano in eguale misura – nelle mani di un manipolo di soggetti che
hanno l’unico merito – se così può definirsi – di aver, sin qui, guadagnato tanto di più rispetto a tutti noi.Aver scelto di privare la SIAE del proprio ordinamento democratico ed averlo voluto sostituire con un’autentica plutocrazia è, a nostro avviso, incompatibile con quella che, siamo convinti, essere anche la Sua idea di arte e cultura: un patrimonio comune dell’umanità insuscettibile di essere misurata solo a peso d’oro.
Non vogliamo e non possiamo credere che Lei sia davvero convinto che il contributo di un autore o un editore al mondo della cultura si esaurisca in quanto esso è in grado – o non è in grado per dinamiche spesso completamente estranee al suo controllo – di guadagnare.
Sono queste le considerazioni che, come saprà, hanno indotto molti noi, nei giorni scorsi, a rivolgersi ai Giudici del Tribunale amministrativo del Lazio per chiedere loro che dichiarino l’illegittimità del nuovo Statuto della SIAE da Lei firmato. E’ una scelta che, a tutti noi, è costata un importante sacrificio in termini di principi ed ideali perché ci
siamo sentiti quasi costretti a trascinare in giudizio una Società che sentiamo anche nostra e che vorremmo continuasse ad appartenere al futuro nostro e dei nostri figli.
Lo abbiamo fatto solo dopo aver, invano, tentato ogni altra strada senza successo e, talvolta, senza neppure essere ascoltati.
Ora, però, tanti nostri sacrifici e molte nostre convinzioni –che ci piace credere ancora Lei condivida – rischiano di essere travolti e vanificati.
E’ quanto accadrà se, prima che i Giudici si pronuncino, si procederà –in forza delle nuove regole –all’elezione del Consiglio di sorveglianza della nuova SIAE, quella dei pochi autori ed editori più ricchi degli altri.
Certi che accoglierà questa nostra richiesta, Le inviamo i nostri più cordiali saluti,
ACEP, ARCI e AUDIOCOOP
Roma, 21 gennaio 2013
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