A proposito delle conclusioni dell’Avvocato generale Wahl nella causa C-110/15, in discussione davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea, in materia di copia privata e usi professionali e nelle quali si indica come necessario un adeguamento della normativa italiana per quel che concerne gli usi professionali, SIAE precisa che le stesse conclusioni non mettono assolutamente in dubbio la legittimità complessiva del sistema di copia privata in vigore in Italia, così come autorevolmente riconosciuto dal Consiglio di Stato nella sentenza del 18 febbraio 2015 che ha respinto la quasi totalità dei motivi proposti dalle imprese che producono e commercializzano dispositivi e apparecchi idonei alla copia privata.
In attesa della sentenza della Corte di Giustizia e delle possibili iniziative da parte del Governo italiano, la Società Italiana degli Autori ed Editori evidenzia che l’impatto sostanziale, nel sistema italiano della copia privata, sarebbe comunque molto limitato. Infatti, l’attuale sistema di copia privata, già prevede che produttori e importatori possano astenersi dal pagare l’equo compenso semplicemente dimostrando che gli apparecchi sono ceduti direttamente ad utilizzatori finali per usi manifestamente diversi dalla riproduzione per uso personale. Inoltre, SIAE precisa che non ha mai respinto una domanda di rimborso in quanto tardiva e che ha sempre rimborsato anche le persone fisiche munite di partita IVA e che abbiano dimostrato di aver acquistato un apparecchio per usi professionali, manifestamente estranei alla copia privata.
Fonte: SIAE
Il Consiglio di Sorveglianza SIAE, nella riunione del 20 novembre... Leggi tutto»
ono on line i vincitori del programma “Per Chi Crea”,... Leggi tutto»
Appuntamento il 25 novembre con i SIAE Music Awards, i... Leggi tutto»
Segui i nostri aggiornamenti, inserisci la tua email e ricevi tutte le nostre news.
Segui i nostri aggiornamenti, inserisci la tua email e ricevi tutte le nostre news.