La proposta è stata lanciata dal coordinamento Amici della Musica e supportata dal MEI
Hanno fin’ora aderito oltre 30 enti e associazioni tra cui il Nuovo Imaie, importanti artisti come Eugenio Finardi, Piero Pelu’, Paolo Belli, Piotta, Luca Bassanese e tanti altri, oltre a centinaia di operatori del settore che stanno firmando la petizione on-line.
ACEP invita tutti i propri associati e sostenitori ad aderire all’iniziativa, firmando la petizione su change.org raggiungibile attraverso questo link.
La proposta chiede di prevedere una quota pari al 40% di musica italiana prodotta in Italia all’interno dei programmi Radio e Tv, con una ulteriore quota destinata alla promozione dei giovani talenti pari al 20% come in Francia, estendendo tale rapporto anche nel settore dei grandi network radio e tv privati italiani.
Un’indagine giornalistica evidenzia che dall’applicazione di questa proposta si incasserebbero 43 milioni di euro in più’ ogni anno solo di diritti d’autore, oltre ai riflessi positivi su tutto l’indotto ed in particolare sui diritti connessi, live e sulle vendite.
E’ un intervento a costo zero per il Governo che valorizzerebbe anche i due precedenti emendamenti già approvati (Tax Credit e Act Live) e moltiplicherebbe i posti di lavoro i in un settore a forte tasso di occupazione giovanile, attirando anche investimenti in co-produzioni e altre attività meritorie per la crescita e lo sviluppo del settore.
I proponenti chiedono inoltre:
– di intervenire sul tema della Siae e della raccolta dei diritti primari e connessi per tutelare maggiormente i giovani esordienti e tutti i piccoli autori, editori, produttori, artisti, interpreti ed esecutori indipendenti ed emergenti;
– una riforma del Fondo Unico per lo Spettacolo che riconosca anche le musiche attuali;
– di istituire un Tavolo Nazionale comune di lavoro per la promozione della musica italiana all’estero e altri interventi anche declinati a livello regionale;
– l’attivazione di un tavolo di confronto con le piattaforme digitali e telefoniche multinazionali distributrici di musica per un maggiore riconoscimento economico dei contenuti musicali.
La proposta sarà sottoposta al Ministro per i Beni Culturali e a gli altri protagonisti del settore a livello istituzionale.
Roma, 20 dicembre 2013
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